martedì 31 ottobre 2017

Un Halloween di letture: "Coraline" di Neil Gaiman


Autore: Neil Gaiman
Titolo: Coraline
Edizione: Mondadori, 2016
Tempo di lettura: 4 - 8 ottobre
Traduzione: Maurizio Bartocci

Recensione:

"Delle porte che aveva trovato, tredici si aprivano e si chiudevano normalmente. La quattordicesima, piuttosto grande e in legno marrone intagliato, nell'angolo più lontano del salotto, era chiusa a chiave"
Coraline è un libro molto particolare sotto molti punti di vista. Intanto è uno dei pochi che, nonostante una copertina che non soddisfa per niente i miei gusti, invoglia la lettura senza nemmeno doverlo aprire e sfogliare qualche pagina per farsi convincere.

L'ho scelto come libro a tema Halloween perché nonostante sia catalogato come lettura per ragazzi ha molte caratteristiche che lo rendono una lettura adatta anche e soprattutto per gli adulti.

I temi affrontati potrebbero sembrare banali ad una prima lettura ma credo lascino trasparire qualcosa di molto più profondo che rende questo un libro davvero speciale.

Se pensiamo, ad esempio, che l'altra madre viene battuta proprio sull'unica caratteristica che la rende forte, ossia la certezza di essere imbattibile, ci rendiamo conto che non si tratta di un banale stratagemma per far terminare il libro con un lieto fine.

Coraline è coraggiosa, sì, ma ha anche molta paura che la pietrifica di fronte ad un avversario che è convinta non batterà. Pur essendo insicura, la bambina prova a confrontarsi con questo nemico. La perfezione che l'altra madre pensa di possedere non esiste, sia su un piano universale che relativo: Coraline è imperfetta e vince perché accetta con coraggio l'idea di poter perdere. Arrendendosi, Coraline vince.

Su questo punto Philip Pullman ha speso qualche parola in un articolo molto interessante del 2002 sul The Guardian:
"C'è Coraline, coraggiosa, spaventata, sicura di sé e dubbiosa e finalmente trionfante. Signori e signore, bambini e bambine, alzatevi in piedi e applaudite: Coraline è reale"
Finalmente un'eroina verosimile, aggiungerei.

La narrazione di Gaiman rende tutto, ovviamente, più godibile e magico: ci si sente letteralmente trasportati nel mondo di Coraline e dell'altra madre al punto da voler quasi partecipare alle vicende narrate, essere noi quel personaggio che tanto mette in scena delle paure ordinarie.

L'effetto di molte scene è disarmante, tra cui quella in cui Coraline non riconosce l'altra madre come vera madre. Credo tale gestione della narrazione fosse necessaria per mettere in scena un altro tema molto importante del libro: il desiderio di sentirsi amati.

Gaiman lo affronta da due punti di vista: quello dell'altra madre, che è così attaccata e dipendente  dall'altro al punto che ne ha bisogno per nutrirsi e quindi per sopravvivere. E' una dipendenza malsana e angosciante che il linguaggio evocativo dell'autore rende ancora più agghiacciante. Dall'altro lato, invece, Gaiman mette in scena un'idea di dipendenza sana. C'è Coraline, una bambina con due genitori assenti che supera l'idea di restare da sola. Oserei quasi dire che ad un certo punto la protagonista si rende conto che l'unico modo per salvare i suoi genitori in trappola è agire con le proprie forze, da sola. Li sente vicini anche se fisicamente non ci sono e credo sia proprio questa l'idea sana di indipendenza dall'altro.

Cito di nuovo Pullman nel dire che non c'è un'interpretazione univoca di questo romanzo, "la storia è troppo ingegnosa e sottile per essere catturata nella tela di una sola interpretazione".

L'immaginazionhe di Gaiman è spettacolare e le descrizioni all'interno del libro non fanno che aumentare lo stupore di chi legge pagina dopo pagina. Una volta iniziata la lettura, il lettore apre una strana porta sul muro ed entrandovi, sono certa, rimarrà piacevolmente incastrato nella tela che Neil Gaiman ha sapientemente costruito. 

Spero che la recensione sia stata di tuo gradimento. Ci leggiamo presto, buon Halloween!

Francesca, Le ore dentro ai libri.

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